L’idea
di incidere il 45 giri con le due Ave Maria,
quella di Schubert e quella di Gounod, era stata mia. Nel
night cantavo le canzoni di Sinatra, di Nat King Cole e anche
quelle di Johnny Mathis e lo imitavo in un modo tale che una
volta a Beirut all’Hotel Commodore - io a quel tempo
suonavo il contrabbasso e cantavo - nel locale dell’albergo
che si chiamava “La Casbah”, un americano che
stava ballando mentre cantavo una canzone di Johnny Mathis
mi venne vicino e mi strappò il microfono perché
credeva che stessi cantando in playback, con il disco di Johnny
Mathis che andava sotto, tanto ero bravo ad imitarlo. E siccome
Johnny Mathis aveva fatto un album con tutte canzoni sacre
dove tra l’altro c’erano le due Ave Maria,
così mi venne voglia di farlo.
Il disco poi non venne accettato alla radio, venne scartato
dalla commissione di ascolto della RAI, quella che di fatto
censurava i pezzi, perché secondo loro la mia voce
era troppo sensuale.
[da “Sergio
Endrigo. La Voce Dell’Uomo” (Edizioni
Associate, 2002)] |
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